La storia dei quasi

Un blog, un'idea, l'incessante voglia di dire qualcosa, anche qualcosa di inutile non fa differenza. Eppure eccoci qua. Se sei approdato su queste pagina sappi che non è colpa tua, l'autore si assume la piena responsabilità di ciò che accade tra queste pagine, o anche di ciò che non accade.

I Quasi della Vita è un posto come tanti, una storia come tante. La storia di come nella vita qualcosa può andare bene ma, per un motivo o per un altro finisce male. La storia di come quel piccolo, infinitesimale e bastardissimo "quasi" separa la gloria dall'ennesima cosa incompiuta. E questo ti basta sapere.

sabato 15 settembre 2012

Sotto un cielo così grigio


Un cielo grigio si staglia all’orizzonte. Temiamo quel colore perché porta pioggia. Immaginiamo tempeste solo perché non sappiamo presagire cosa accadrà. Al cielo non importa delle nostre paure. Non si cura dei nostri volti bagnati, non si preoccupa se abbiamo l’ombrello. E’ equo. Non cambia i suoi piani perché qualcuno ha un appuntamento.
La pioggia non ci spaventa, è il non sapere che ci terrorizza. L’ignoto è da sempre il peggior mostro che ci portiamo dentro. Il cielo non conosce i nostri mostri. In lui c’è la stessa gioia di chi vive senza preoccuparsi del domani. Il sorriso di chi sa che non c’è nulla da temere. La forza di chi è indifeso e non ha paura di nulla.
Sotto un cielo così grigio, ci si può aspettare di tutto. E se piove, ci bagneremo. Insieme, col sorriso.


domenica 9 settembre 2012

Veloce veloce veloce veloce

Di un esperimento di parole un po' distorte un po' contorte. Lo dico qua in questa testacuore un po' andata. Dov'è? E' qui sotto il cartello con su scritto vivimi. E' lei, non ti puoi sbagliare. Prova solo a cercare. Cercala. Non te pentirai, o forse sì, i giudizi prematuri non servono mai a nulla.
E. Una parola con cui inizio molte frasi. E. E'. E mi piace così. Tempo al tempo. Scritto al scritto che le parole corrono. Sporcano il foglio arrogantemente, riflettono pensieri senza pensarci troppo. Eccole, le parole. Loro scorrono anche senza musica, parlano anche senza voce.
Tu, esatto, dico proprio a te. Cosa vuoi farne di queste parole? La tua è una responsabilità che non vorrei mai avere. Affidare le parole è più facile che riceverle. Sai, quando qualcuno ti affida le sue parole compie un atto di fiducia incondizionata, affida la propria anima a chi avrà voglia di rispondere. E questi invece ha il compito più grosso che si possa affidare una persona: decidere per gli altri.
E quindi, cosa farai con quelle parole?

lunedì 3 settembre 2012

Rifugio

Tutti abbiamo un piccolo rifugio. Un luogo in cui il resto del mondo non esiste. Un piccolo spazio inviolato in cui si sentirsi protetti. Come la mano di un bambino che stringe quella materna, come il caldo abbraccio della persona amata. Un nascondiglio in cui fuggire quando il mondo fa paura.


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