venerdì 29 giugno 2012

Il cavaliere dalle scarpe rotte


Una persona può mancarti in tanti modi diversi. Ti può mancare con la mente, con il cuore, con l'anima... tu mi manchi a livello epidermico. Mi manca il fatto che toccandoti so che questa è la tua pelle.

Soffoco questi pensieri mentre cerco di restare calmo e rilassato. Ci sono giorni in cui il sorriso si piazza sul tuo volto per prendersi gioco della mia anima.

Con l’arroganza del guerriero cerco di portarti in salvo dalle tue paure.

La Torre Eiffel tinta di mille colori mi umilia con la sua bellezza. E’ li, arrugginisce. Ci insegna che si può creare qualcosa di stupendo dal più umile dei materiali. Non si sposta, non si ritira, non si vergogna della sua nudità di ferro.
La sua più grande lezione è che non si deve mai chiedere scusa per ciò che si è.

La principessa trema. Teme per le sorti di un cavaliere dalle scarpe rotte.

Mi irrigidisco. Respiro paura e ossigeno. Potrei morire anche adesso. Guardo la Torre, so cosa fare. Non mi sposto, non mi ritiro. Un cavaliere non si vergogna mai della propria armatura.

<<E se questo drago fosse troppo forte?>>
<<Ho sempre desiderato un’animale domestico>>
<<Sciocco, perché non mi cacci via?>>
<<Sono sempre stato solo, nelle tue paure ho riconosciuto un individuo della mia stessa specie.>>


1 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi chiedere perché (non lo so), ma mi è venuto in mente questo.

http://mrsmacabrette.wordpress.com/2007/08/18/oppio-sulle-nuvole/

P.s. è un consiglio letterario.

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