lunedì 27 agosto 2012

Lettera ad una sconosciuta - Numero 3



Ciao Sconosciuta.
Sono stato via, anche tu del resto. Eppure eccoci di nuovo qui, con la nostra inconsistente conoscenza, a raccontarci parole non ancora dette. A volte ti vedo. Ti scorgo tra lo sguardo della gente. Ti vedo negl’occhi accesi di chi legge un libro. Ti vedo sulle labbra di chi cerca di regalare un sorriso a qualcuno un po’ giù. Sei lì, in tutte le tue forme. Esisti in una piccola frazione di secondo. Sei l’istante di vita migliore che conosca.
E’ uno spazio infinitesimale eppure così grande ai miei occhi. Il sottile confine in cui la materia si fonde con lo spirito. Tu sei lì. In quel centimetro in cui tutto è in perfetto equilibro.
Quando ti vedo in forme altrui ho paura. Sì, paura. A furia di vederti vestire vite altrui ho paura di confondermi, di innamorarmi di una sconosciuta che in realtà non mi conosce.
Tu sai chi sono. Mi vedi. Queste parole ti dicono tutto. E’ una lingua che solo io e te conosciamo.
Un giorno verrò da te con la canzone della mia vita e tu saprai già lo spartito a memoria. Col sorriso sulle labbra mi dirai che la mia è una melodia fantastica ma incompleta. E la cosa più bella è che ti basterà un dito. Toccandomi scoprirai una nota che non sapevo di avere. Sarai tu la mia ottava nota. Ed eccoci lì, in quel piccolo spazio, insieme a cambiare musica.
Intanto aspetto il giorno in cui, accordandomi l’anima, inizierai a suonarmi…




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