domenica 5 agosto 2012

Sogno 3-08-12


Per quanto ci sia qualcosa di profondamente umanistico - a tratti anche da sfiorare leggermente l'arte - c'è qualcosa di altrettanto matematico, sepolto da qualche parte. Un frattale infinito, distante, capace di riemergere con matematica cattiveria di tanto in tanto.
Nel sogno ero un professore di matematica artistica. Avevo la mia bella classe, una giacca orrenda (che fa enormemente cliché) e spiegazioni astruse, probabilmente inutili, sull'arte.
Guardavo i miei studenti, come se da me dipendessero i loro pensieri. Gli chiedevo: <<Allora ragazzi, chi sa dirmi i rudimenti matematici dell'arte?>> Ovviamente, nessuna risposta. Vado alla lavagna e inizio a scrivere: pittura, scultura, lettura...
Cos'è la pittura? In molti direbbero che l'arte attraverso la quale si fissano pigmenti colorati su un determinato supporto allo scopo di ricreare un'immagine scelta dall'autore. Spiegazione semplice ma ineccepibile. Dico alla classe che non basta. La radice matematica della pittura deriva dalla semplice addizione. Il pittore non fa altro che aggiungere la vernice alla tela, unisce i colori tra di loro, somma le sfumature con le linee. La sua non è altro che una complessa equazione artistica, in cui la capacità più grande è espressione di una corretta analisi dello strumento di lavoro unito al materiale a disposizione. Le stessa immagine va scomposta in tante più piccole. Un corpo è un insieme di arti e organi, un paesaggio è il risultato di un'addizione naturale di elementi. Il pittore non è altro un matematico che fa dei colori il suo abecedario.
Spiego ai miei studenti che lo stesso discorso va fatto con la scultura, solo che questa, invece, è un'arte sottrattiva. Usate l'immaginazione. Concentratevi su un blocco di pietra grezza. Lì, in quello stesso blocco, c'è l'opera finita. Basta solo eliminare i pezzi in eccesso. Lo scultore non fa altro che applicare una sottrazione artistica al suo materiale. La sua dote risiede unicamente nel saper riconoscere la differenza tra utile ed inutile, tra arte e prodotto di scarto. Fatto questo non deve far altro che sottrarre.
E questo vale per qualunque cosa. Cos'è la scrittura ragazzi? La grammatica non segue forse leggi molto simili alla matematica? Un capolavoro letterario in cosa si differenzia rispetto un frase senza senso? Ovviamente dalle parole usate e dal loro ordine. La scrittura è una duplice arte, fatta di ordine e probabilità. L'artista, usando il dizionario come prodotto grezzo, non fa altro che disporre ordinatamente le parole e, riassumendo il tutto ad una questione di probabilità, ogni parola scelta in quella determinata posizione, farà in modo che il componimento possa risultare sia grammaticalmente adatto sia stilisticamente perfetto. La scrittura fonde l'arte additiva e sottrattiva. Si aggiungono le parole più adatte, e si sottraggono quelle prive di senso. Il resto è solo un calcolo probabilistico. Un'insieme di equazioni di successo. Il grande artista ha la capacità di rendere Il Teorema dell Scimmia Instancabile un fenomeno routinario, in cui premere un tasto a caso non è tanto un caso.
I miei studenti sembrano convinti, affascinanti. La campanella suona. Alla prossima lezione...

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